Di cosa si tratta?Il tutto iniziò nell' aprile del 2010, quando, in quel di Arezzo un gruppo di scienziati del posto lanciò l' allarme .
Dopo giorni e giorni di sedute fiume i massimi esponenti del gruppo scientifico emanò il seguente, originale comunicato:
Cercandolo di decifrare al meglio si giunse alla conclusione che poteva essere riferito a cittadini distanti circa 70 km, un grido di dolore solidale riguardo chi in quel momento doveva affrontare emergenze che loro, fortunatamente, non avevano.
Cosa successe nei mesi successivi è ancora un mistero a cui nessuno ha saputo dare una risposta.
Al momento l' unica spiegazione scientifica viene attribuita alla signora Anelide, nonna dello scienziato derutese Roberto B. che in un comunicato stampa sentenziò : " Chi se contenta dei mali altrui de sette mali glie ne toccono dui "
Da quel giorno qualcosa cambiò.
Arezzo fino a giugno 2010 viveva nel solito tam tam quotidiano : si andava a Perugia per andare a divertirsi, si andava a Perugia per vedere un pò di vita, si andava a Perugia per andare al lago.
Quando proprio ci si voleva deprimere si andava a fare un giro in piazza e come fanno i perugini con il loro Grifo, anche loro andavano ad ammirare il simbolo della città.
Solita vita in una cittadina provinciale.
Ma a luglio qualcosa cambiò.
L' ammonimento di nonna Anelide iniziò a dare i suoi frutti : le tanto citate docce fredde erano diventate addirittura invidiate.
Se a Perugia le docce furono fredde, ad Arezzo erano addirittura ghiacciate e nonostante la torrida estate la situazione non era delle più piacevoli.
Per tutta la città furono giorni veramente pesanti, l' acqua non solo non smise di scendere ma arrivò anche la grandine, nonna Anelide aveva proprio ragione e per i poveri abitanti di Arezzo non restava che fare la solita cosa, più tradizionale dei strufoli per carnevale : battere i denti.

Fu veramente shockante.
La città si risvegliò sotto un' immensa cortina di ghiaccio e perse ogni identità, cosa peraltro normale dato che la gente è abituata da sempre avendo come modello di riferimento il capoluogo umbro.
Questa volta però, volevano essere Venezia.
Come ci spiegano gli scienziati, dopo questi terribili effetti arriva anche il momento della glaciazione.
Per quanto agognata la doccia fredda fu messa come primo premio alla straordinaria Giostra del Saracino.
I primi effetti di glaciazione furono riscontrati al Comunale, era il 7 novembre 2010 e dopo la partita con il Perugia il termometro scese paurosamente a - 20.
Quello che ci appare oggi è una città a dir poco inquietante.
Nonostante si va verso la bella stagione Arezzo vive costantemente a -32 ( menotrentadue ), scorgere la città toscana dopo il lago Trasimeno è diventata missione impossibile.
Una vera e propria doccia glaciale.
A nonna Anelide i più sentiti ringraziamenti da parte di Arintignamo
2 avo' i commenti:
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!
W L'ANELIDEEEE! MA L'ANELIDEè QUILLA FAMOSA CHE TORELLO HA DETTO CHE LA CONOSCEVA? "MA S'è L'NIPOTE DE LA NELIDE?"
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