Avresti odiato questi pensieri, avresti buttato via il telefono e ci saremmo andati a prendere una birra. Con tutti gli altri freghi. Le serate all' ex Saffa, al Kandinsky, non c'avevamo pace, al Monte, alla Poli. Tra un libro del Che ed un altro, disquisizioni politiche che di politica avevano ben poco ma erano un semplice e sano ideale. Di quelli puri, ingenui, che solo a 20 anni si possono avere. La tua Uno che era diventata la seconda casa. Il tuo modo di coinvolegere tutti.
Quanto c'è di retorico in tutto questo? Per chi ti ha conosciuto penso nulla.
La Curva. Già, la Curva. Vaglielo a spiegare adesso, caro Matteo, quanto era Sacro quel posto. Di quanto ci siamo cresciuti, in punta di piedi. Di quanto eri fiero di essere socio fondatore dell' Armata, 10000 Lire al mese che ti facevano sentire orgoglioso di far parte di un mondo di unità, passione e valori. Di quando mi portavi con te, in Via Palermo, nella sede dell' Armata e io che avevo già immaginato che ben presto ne saresti diventato una colonna portante. Le foto collezionate tramite Supertifo, i ternani che ti chiamavano e minacciavano dal telefono di casa, le tue risate e manate ta chi te capitava sotto.
Dovevamo andare a Pistoia la sera successiva. Era la prima della stagione.Una banale partita di Coppa Italia. Non ci siamo più andati. Nè tu, nè noi che sconvolti piangevamo alla Poli. La prima partita, contro il Foggia, tutta la Nord ti tributò un saluto con uno striscione fatto la sera prima. Lì capii di quanto eri diventato importante per tutti. Era l' anno che ci avrebbe promosso in serie A, quella serie A che non avevamo mai visto. Quella serie A, e tutte le stagioni successive, in cui sei stato sempre con noi. Anzi, noi eravamo con te, con il tuo striscione, con le tue bandiere, con quel ricordo allegro che ci hai lasciato. In 50, in 20, in 1 ma sempre nel tuo ricordo, fieri di portarti in ogni stadio che vedeva giocare il Grifo.
20 anni Mattè, forse saresti cambiato come siamo cambiati tutti, forse, probabilmente, no.
Adesso dopo ave' letto sta cazzata rompe il telefono e dacce un calcio in culo, cel meritamo.
Te volem bene.
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