Cecchini sul Grifo

Immaginate per un attimo di non essere interessati alle sorti del Perugia.

Bene, adesso, sempre per immaginazione, seguite qualche trasmissione televisiva, sfogliate qualche pagina sportiva dei quotidiani  oppure andate in qualche sito internet attinente al Grifo.



Che pensereste?
Che il Perugia, come anni e anni da questa parte, ha di nuovo fallito il campionato.
La solita stagione chiusa tra polemiche a cercare l' ennesimo capo espiatorio.

Evidentemente non bastano avere 8 ( otto ) punti di vantaggio a 5 ( cinque ) giornate dalla fine del campionato, non basta essere arrivati alla finale di una coppa Italia, che per quanto dilettantistica sia è sempre una finale, non basta aver visto una squadra che con tutti i suoi limiti sta comunque dimostrando molta più professionalità di quanta se ne è vista dal 2005 a venire avanti.

Non basta, anzi, sentendo e leggendo certe impressioni era tutto logico e scontato.
Dovuto.

Perché, come diceva qualcuno, Perugia è Perugia ed era impensabile ed anche ridicolo non arrivare a questi " traguardi ", dimenticando magari che altre piazze meno importanti ma comunque con bacini d' utenza ragguardevoli tipo Venezia, Arezzo, Rimini, Teramo, Viterbese, Casertana e Messina il prossim' anno marciranno di nuovo in Interregionale.
O magari che le merde uscirono dalla D dopo 2 anni e solo grazie all' ennesimo ripescaggio.

Si ma il gioco non va bene, Battistini, facciamo per una volta nomi e cognomi, non va bene, non è adeguato alla piazza. Il suo è un gioco che non diverte, sarà bravo nella gestione del gruppo ma è facile vincere con quella rosa troppo più forte delle altre.
Dicono, per fortuna non frequento certi posti, che in tribuna venga mandato sistematicamente affanculo.
Si pretende il calcio champagne, dimenticando che dal 2005 a venire avanti da queste parti non si è visto nemmeno il calcio Tavernello.

E di Arcipreti che vogliamo dire?
Che la piazza, tutta la piazza, già dall' estate scorsa voleva Sfrappa anziché lui, perché, curriculum alla mano era nettamente migliore.
Con tutto il rispetto per Sfrappa naturalmente, ma quasi che si stesse paragonando uno che aveva lavorato al Barcellona con uno che era stato una vita a Pila.
Troppo inadeguato, con troppe sponsorizzazioni e anche troppo piacione, per carità.
E dove li vogliamo mettere gli acquisti di Trezzi, Tinazzi, Pandolfi e Placentino?
Una macchia indelebile che viene fuori sistematicamente ogni volta che non si vince, così; tanto per mantenere l' ambiente sereno.

La cosa strana è che negli anni passati sono passati fior fiore di Direttori Sportivi che a Perugia hanno portato fenomeni.
Uno su tutti, il tanto decantato Marcaccio, si si, proprio lui, quello che nella prima conferenza stampa dalle parti di Pian di Massiano disse che amava anche la curva delle merde.
Ma era chiaramente una provocazione, lui era quello che parlava chiaro, che oltre parlare agiva anche chiaramente, vendendo alla luce del sole i vari Campagnacci e Sy.
Dissolto, evaporato appena si intravederono le avvisaglie del disastro.
Ma resterà quello che parlava schietto, un grandissimo professionista.

E Damaschi si salva in questo tritacarne?
Si, si certo che si salva.
Anche se, proprio a dirla tutta, non più tardi di lunedì sera si è sentito dire che parla troppo, che i suoi interventi sono troppo inflazionati, insomma, sarebbe meglio se ogni tanto stasse zitto.

Ma a questo punto la domanda viene spontanea, se Arcipreti non va bene, se Battistini non va bene, di chi è la colpa, se non di Damaschi?
Chi li ha scelti se non il presidente?
Perché non avere il coraggio di metterlo in discussione?

Misteri della " critica ".
Misteri, come il fatto che nel giro di pochi mesi si è passato dal sonnambulismo puro all' ipercritica.

Si indaga sui nuovi soci, nome, età, provenienza, si interroga su quali siano le vere potenzialità di questa società, su come affrontare il ritorno in altre categorie più importanti.
Si chiede di tutto e di più.

Saranno probabilmente le domande avanzate dall' anno scorso, quelle mai fatte per non disturbare.
Saranno le stesse domande che l' anno scorso facevano solo ed esclusivamente i tifosi,ma allora non erano tifosi, erano cittadini provinciali e lavandai.
Semplicemente, dei rompicoglioni.

Pochi giorni prima della partita contro la Pontevecchio, Monsignori, parlando del motivo per cui la partita doveva essere disputata al Curi, tra le altre cose disse che lo stadio degli Ornari, vista la capienza della tribunetta, avrebbe consentito al massimo di accogliere le persone accreditate che seguono il Perugia.

Tra questi ci sono chiaramente anche quelli che vedevano di buon occhio una ipotetica fusione con il Castel Rigone o magari sponsorizzavano la magica unione proprio con i rossoverdi Ponteggiani.

Parlava di un centinaio di persone.

E sì 'l problema fusse proprio tu quì?