Tra Perugia e Milano ci sono 450 km di differenza.
Vedendo la tv ieri sera la sensazione che ho avuto e che invece
sono a qualche migliaio di anni luce.
Altrimenti come pensare che il nostro calcio e quello visto
ieri sia lo stesso? Come paragonare i centinaia di migliaia di € della
coreografia vista ieri con le nostre bandiere?
Da una parte il calcio dei “ campioni “ , delle interviste
prima durante e dopo la partita, delle immagini da dentro lo spogliatoio e dei
milioni di euro che girano intorno, dall’ altra un calcio a dimensione d’ uomo,
un calcio semplice e spesso anche brutto.
La perfetta metafora del virtuale e del reale.
Vedevo Messi giocare ma pensavo ad altro.
Soffermandomi su tutta quella gente, cercando di capire il
motivo per cui era presente in modo così massiccio a San Siro.
Comparando la mia, la nostra presenza alla loro.
Immaginando quanti di quei 80 mila avrebbero continuato a
seguire il loro Milan in un contesto come il nostro.
Istintivamente sarebbe stato da abbassare il volume e
continuare a vedere la partita, 22 calciatori che molto probabilmente avrebbero
giocato in uno stadio vuoto, silenzioso.
Ed ecco che la mia, la nostra realtà mi sembra una vecchia
foto, una di quelle foto dimenticate in qualche cassetto che ti esce all’
improvviso e vedendola fa male.
Allora ci deve essere altro, non può un semplice pallone
giustificare questa testarda presenza, probabilmente non basta nemmeno citare
quel rosso della maglia e il Grifo sul petto.
C’ è dell’ altro.
Altrimenti non si spiegherebbero quelle lacrime fuori dai
cancelli del Curi in un Perugia – Foligno di un paio di anni fa.
Quel guardarsi negli occhi e senza dirsi nulla capire che da
lì a breve qualcosa stava finendo.
Fissando la Nord, la Nostra Nord e capire che pur non
conoscendoci da piccoli avevamo fatto i stessi identici percorsi, un continuo
riferimento tra le nostre esperienze mettendole temporalmente in quella Curva.
Perché se fosse solo calcio non si spiegherebbero tanti
stati d’ animo, se fosse solo calcio si penserebbe solo al ritorno a Barcellona
dicendo che è stato un buon pareggio e le possibilità di qualificazioni restano
intatte.
Ma nella mia Nord non c’è nessuna semifinale da conquistare,
al massimo si pensa, e nemmeno tanto, alla trasferta di Eboli.
E si che anche noi ne abbiamo comunque avuti di questi
momenti, di pensare alle coreografie, ansiosi di arrivare alla domenica per
condividere un momento magico, di essere parte integrante dello spettacolo.
Ricordi festosi di una Nord piena, la voglia di condividere
insieme, il capire che non può essere solo un pallone che ti porta a tutto
questo.
Cosa c’è allora?
Cosa ti porta nonostante tutto ad andare avanti?
Ci sono dei momenti che per forza di cose ti obbligano a
fermarti.
E’ la stessa sensazione di quando arrivi per primo in Curva
e la trovi ancora desolatamente vuota, la stessa sensazione di quando la Nord
ricorda qualcuno di caro, quel silenzio assordante che ti fa riflettere e
pensare.
E che subito dopo ti fa capire che nonostante tutto ci sono
dei valori importanti da rispettare e coltivare, che nella vita si sbaglia ma
nessuno è giudice nel sentenziare condanne.
Perché se fosse solo per 3 banalissimi punti avremmo smesso
da un pezzo e invece nonostante tutto siamo ancora qua, in modo vero e genuino,
umano.
E come umani sbagliamo tutti.
Finisce la partita ma quasi che non me ne accorgo, penso al
mio Grifo, alle nostre cadute ed ai nostri rilanci, penso al nostro modo di
tirarci fuori dalle brutte situazioni che mai avremmo voluto entrarci, fidandoci
dei nostri sentimenti, quel sentimento che se ti fa star male è palesemente
vero e genuino.
Ci sono tante altre pagine da scrivere insieme, guardandoci
negli occhi e magari emozionarsi come ad un gol, abbracciandosi da uomini veri
e tirare fuori le palle come tante volte abbiamo intimato ai nostri “ beniamini
“.
C’ è una nuova sciarpa da mettere.
Perché noi siamo il Perugia.
Ed è palese che c’è, ci deve essere dell’ altro.
2 avo' i commenti:
... io a ditte la verità non c'ho capito n'cazzo... ma me piace uguale!!! AHAHAHHAHAHA
e poi sai che c'è? è la passione caro mio.... la passione del TIFOSO e non dello spettatore a fare la differenza.... è la passione che ti fa sentire diverso quando sei su quei gradoni.... ecco cos'è!
SIAMO ANCORA I ROMANTICI DEL CALCIO....
Orgoglio.Appartenenza.Amicizia. Adrenalina
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