LEGGETE E 'N VE LA PIATE

Arintignamo è 'n blog del Grifo.
Perchè arintignamo?
Arintignamo viene alla luce , oggi 23 giugno 2010 , nel momento più buio della storia del Perugia, buio, ma talmente buio che ce vorria 'l gruppo elettrogeno che eva usato Tomassini pel ristorante.
Arintignamo se considera un Ducato virtuale, se entra con lo scopo de parlà del Grifo ma strada facendo, tra 'n incontro col parente de De Giorgio, tra nà cazzata e 'n rifornimento volante per chi è armasto a piedi non se sà dua se va a finì.

Alacciate le cinture e buon viaggio a tutti.

giovedì 29 marzo 2012

SOSTANZIALI DIFFERENZE



Tra Perugia e Milano ci sono 450 km di differenza.
Vedendo la tv ieri sera la sensazione che ho avuto e che invece sono a qualche migliaio di anni luce.

Altrimenti come pensare che il nostro calcio e quello visto ieri sia lo stesso? Come paragonare i centinaia di migliaia di € della coreografia vista ieri con le nostre bandiere?
Da una parte il calcio dei “ campioni “ , delle interviste prima durante e dopo la partita, delle immagini da dentro lo spogliatoio e dei milioni di euro che girano intorno, dall’ altra un calcio a dimensione d’ uomo, un calcio semplice e spesso anche brutto.

La perfetta metafora del virtuale e del reale.

Vedevo Messi giocare ma pensavo ad altro.
Soffermandomi su tutta quella gente, cercando di capire il motivo per cui era presente in modo così massiccio a San Siro.
Comparando la mia, la nostra presenza alla loro.
Immaginando quanti di quei 80 mila avrebbero continuato a seguire il loro Milan in un contesto come il nostro.
Istintivamente sarebbe stato da abbassare il volume e continuare a vedere la partita, 22 calciatori che molto probabilmente avrebbero giocato in uno stadio vuoto, silenzioso.

Ed ecco che la mia, la nostra realtà mi sembra una vecchia foto, una di quelle foto dimenticate in qualche cassetto che ti esce all’ improvviso e vedendola fa male.
Allora ci deve essere altro, non può un semplice pallone giustificare questa testarda presenza, probabilmente non basta nemmeno citare quel rosso della maglia e il Grifo sul petto.

C’ è dell’ altro.

Altrimenti non si spiegherebbero quelle lacrime fuori dai cancelli del Curi in un Perugia – Foligno di un paio di anni fa.
Quel guardarsi negli occhi e senza dirsi nulla capire che da lì a breve qualcosa stava finendo.
Fissando la Nord, la Nostra Nord e capire che pur non conoscendoci da piccoli avevamo fatto i stessi identici percorsi, un continuo riferimento tra le nostre esperienze mettendole temporalmente in quella Curva.

Perché se fosse solo calcio non si spiegherebbero tanti stati d’ animo, se fosse solo calcio si penserebbe solo al ritorno a Barcellona dicendo che è stato un buon pareggio e le possibilità di qualificazioni restano intatte.

Ma nella mia Nord non c’è nessuna semifinale da conquistare, al massimo si pensa, e nemmeno tanto, alla trasferta di Eboli.
E si che anche noi ne abbiamo comunque avuti di questi momenti, di pensare alle coreografie, ansiosi di arrivare alla domenica per condividere un momento magico, di essere parte integrante dello spettacolo.
Ricordi festosi di una Nord piena, la voglia di condividere insieme, il capire che non può essere solo un pallone che ti porta a tutto questo.

Cosa c’è allora?
Cosa ti porta nonostante tutto ad andare avanti?

Ci sono dei momenti che per forza di cose ti obbligano a fermarti.
E’ la stessa sensazione di quando arrivi per primo in Curva e la trovi ancora desolatamente vuota, la stessa sensazione di quando la Nord ricorda qualcuno di caro, quel silenzio assordante che ti fa riflettere e pensare.

E che subito dopo ti fa capire che nonostante tutto ci sono dei valori importanti da rispettare e coltivare, che nella vita si sbaglia ma nessuno è giudice nel sentenziare condanne.

Perché se fosse solo per 3 banalissimi punti avremmo smesso da un pezzo e invece nonostante tutto siamo ancora qua, in modo vero e genuino, umano.
E come umani sbagliamo tutti.

Finisce la partita ma quasi che non me ne accorgo, penso al mio Grifo, alle nostre cadute ed ai nostri rilanci, penso al nostro modo di tirarci fuori dalle brutte situazioni che mai avremmo voluto entrarci, fidandoci dei nostri sentimenti, quel sentimento che se ti fa star male è palesemente vero e genuino.

Ci sono tante altre pagine da scrivere insieme, guardandoci negli occhi e magari emozionarsi come ad un gol, abbracciandosi da uomini veri e tirare fuori le palle come tante volte abbiamo intimato ai nostri “ beniamini “.
C’ è una nuova sciarpa da mettere.

Perché noi siamo il Perugia.
Ed è palese che c’è, ci deve essere dell’ altro.
     

2 avo' i commenti:

Andrea ha detto...[rispondie]

... io a ditte la verità non c'ho capito n'cazzo... ma me piace uguale!!! AHAHAHHAHAHA
e poi sai che c'è? è la passione caro mio.... la passione del TIFOSO e non dello spettatore a fare la differenza.... è la passione che ti fa sentire diverso quando sei su quei gradoni.... ecco cos'è!
SIAMO ANCORA I ROMANTICI DEL CALCIO....

Schwantz ha detto...[rispondie]

Orgoglio.Appartenenza.Amicizia. Adrenalina

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