Chiusa ufficialmente la stagione è giunto il momento di pubblicare il pagellone generale di fine anno.
Un modo come un altro per pià 4 boccatoni, è un avviso a tutta la rosa dell' A.S.D. Perugia : freghi, adesso o mai più!
Un modo diverso di commentare le partite, fatto sempre cercando la simpatia e mai volendo essere cattivi o fuori dalle righe, se qualche volta siamo andato oltre oltre io quell' altro demente de Archi chiedemo scusa ( ok ok, è 'n modo de parasse 'l culo )
RIPA … Torna a Perugia dopo la breve esperienza del passato quando all’ epoca se giocava con il
pallone cucito a mano e non esistevano sostituzioni, parte alla grande : 6 tiri 6 gol. Con l’ arrivo dell’ inverno passa dalla divisa alla coperta e proprio in questo periodo diventa fondamentale aiutando psicologicamente i giovani con i suoi preziosi consigli. Rimarranno nella storia del Perugia le serata tal cantone del camino con Riommi a racconta glie de quando era giovane, sul come e dove uscire “ sempre tranne il lunedì sera “.
La società punta ancora su di lui ma nel caso in cui le strade si dovessero dividere sono due le opzioni già trovate : assunto a tempo indeterminato aiutando i giovani bisognosi al SERT oppure casacca arancio fosforescente e paletta in mano davanti la scuola elementare di via Cortonese.
RIOMMI …Inizialmente si siede in panchina in quanto nonostante la professionalità di Ercoli non si trova nessun cavillo regolamentare per giocare al Curi con le porte di calcio a 7. Viene messo giorno e notte vicino a Ripa come se fa co’ le mele coi cachi e a maturazione completata debutta da titolare prima in Coppa Italia a poi in campionato. In quei giorni nelle farmacie perugine non si troverà una confezione di Tavor. Diventa testimonial del Comune di Perugia sulla campagna delle “ Uscite sicure “ e quando a gennaio capisce che il portiere può anche calciare con i piedi da il meglio di se stesso nella partita contro il Città di Castello che gli intotelerà una piazza in suo onore. Di proprietà del Foligno tornerà alla casa madre ma essendo obbiettivamente sprecato per il campionato d’ Eccellenza regionale dovrebbe emigrare su altri lidi oppure cambiare impegno e passare come sponsor della Renault nella pubblicità delle “ Porte aperte “
PUPESCHI … Arriva in Umbria con i suoi compagni di classe durante la classica gita di 2 giorni e dopo aver visto Assisi, Norcia, Todi e Spello si ferma a Perugia. Il Curi, leggermente più grande dei campi pulcini di cui è abituato lo mette in leggera difficoltà ma piano piano, siamo a febbraio, decide di mettere la testa fuori dal guscio e aiutato da un pool di psicologi inizia a frequentare anche l’ altra metà campo. Cresce come il PIL della Cina e per il Perugia diventa più imprescindibile di quant’è il cappello di Mignini per lo spettatore di gradinata. Di proprietà del Perugia sarà sicuramente confermato e da Palazzo dei Priori hanno assicurato che alla prima incursione in area avversaria gli verrà data la cittadinanza onoraria.
RADI … Il Cellini col donca per trovà la posizione tribblà più de uno che magna la peperonata alle 3 de notte e poi se mette a dormì. Ingaggiato tramite la Metis con un contratto a prestazione da il meglio di se stesso in fase offensiva, rimarrà negli annali il gol modello “ stop – controllo – buca tal campo – ciabattata – cross sbagliato a 25 mt dalla punta – gol sotto il sette “ di Borgo a Buggiano.
Lo troviamo a destra, sinistra e al centro : l’ ideale ascesa in campo, più che al Curi, è quella in politica con Mastella.
CACIOLI … Arriva a settembre più in ritardo dell’ FCU co’ na macchia ( arezzo ) che per levalla ce vorrebbero 10 tir de Omino Bianco. Battistini, dopo il gol di Civitacastellana, leva il Beghelli dal corridoio e ‘l mette a casa come salvavita. Delicato come na ruspa in piazza IV Novembre prende in mano la difesa e grazie ai suoi disimpegni rende la gradinata meno vuota e la riempie di palloni.
Bello da vedesse come la pressa a terni sicuramente resterà a Perugia, da escludersi comunque un suo impegno civico come rappresentante della Tavola della Pace. Una notizia che da un lato rende felici ma che deve essere da monito per i genitori perugini : Cacioli è ‘n giro, mandate i figli a letto.
D’AMBROSIO … Più silenzioso de na macchina elettrica si fa sentire però in campo, arriva a dicembre poco prima che Battistini se mette a fa le primarie per chi è più adatto a giocà a centrale.
Si integra alla grande con Cacioli e sui colpi di testa formano una coppia invincibile : lui durante la partita e quil’ altro dopo il 90°.
Di sicura riconferma verrà assunto dal comune come testimonial delle scalette del Duomo : “ Poche parole, contono i fatti”
TACCUCCI … A luglio torna a Pian di Massiano e per prima cosa si mette a fare da guida ai nuovi compagni “ tu qui c’era la cassa, tu qui i palloni, quilla era la sedia de Buzzi, quillo ‘l letto de Zoppetti , sotto a qui calcinacci le ricevute dì f-24 “ e piano piano, dopo aver visto i guardalinee con gli stivali de gomma e la giacca a vento della squadra ospitante, si ambienta alla D.
Battistini lo vede come se po’ vede’ un perugino passeggià in centro ma lui non si demoralizza, allenamento con la divisa dell’ Anas e poco a poco si riprende il posto da titolare.
Chiede scusa per il leggero ritardo ( l’ 76 a Torino a confronto è na carogna ) per il primo gol segnato con la maglia del Grifo e chiude la stagione specializzandosi nel lancio della maglia ( GRAZIE!!! n.d.r.)
Incerto il futuro , da una parte il ruolo da badante oppure, vista l’ esperienza accumulata nel corso della stagione da uomo-test nella Poltrone&Sofà
GORETTI … Inizia la stagione con qualche lievissimo problema di stabilità, lo staff le prova tutte : scarpe chiodate, piombate, legato ta Taccucci come i difensori del calcio balilla ma niente, è come la Lavazza : più ‘l madi su e più arvien giù.
Il girone di ritorno lo vede lontano dal campo ma diventa il riferimento dei compagni durante le serate di ritiro : grazie alle immagini dell’ Istituto Luce di quando giocava ( con Ripa ) a Piazza d’ Armi fa identificare i giovani alle antiche radici del calcio perugino.
Appese le scarpette al chiodo si parla di un interessamento dei Giulietti per la pagina sentimentale del Perugia che fù.
BOLLETTA … Ogni anno il pubblico perugino ha bisogno di identificarsi in un giocatore, da Jo Condor, a Paperino, passando per lo Zio. Lui già dalla prima a Sansepolcro diventa il “ cava bestemmie “. Con lui scherzosamente si può dire che può solo crescere, ma bisognerebbe farlo non solo guardando il bicchiere mezzo pieno ma mettendo anche l’ occhialino tridimensionale per gli effetti speciali. Come tutti i ragazzi ha bisogno di modelli giusti, non dar retta alla Gelmini, la scuola è importante!
ZANCHI … Arriva al Curi con lo sponsor del socio fortissimo e regala immediatamente grandi soddisfazioni. A Sansepolcro è vittima di Paoloni e si addormenta dentro l’area.
Nel girone di ritorno però fa pervenire al Curi ‘n treno de Plasmon e cresce partita dopo partita e sale alla ribalta come uno dei giovani più forti della categoria e per questo Fedeli diventa più pesante de magnà 7 arvoltli de fila e ‘l rinfaccia ta Arcipreti fino a maggio. Resta sicuramente a Perugia. Il più grande dilemma è se è meglio da terzino o ala? No, è chi glie taglia i capelli.
BENEDETTI … Proveniente dall’ asilo Milan fatica a entrare nell’ 11 titolare, in effetti in un centrocampo tecnico con Trezzi e Mocarelli non è così facile ma dopo un paio di allenamenti anche il Mister si convince che è il caso di utilizzarlo in pianta stabile. A Città di Castello, proprio mentre Battistini stava a scrive le cartoline con saluti e baci da Perugia, segna il gol che timbra la prima vittoria in campionato. Diventa protagonista della stagione e vince l’ ambitissimo trofeo del Centro Coordinamento, quando ritira la targa, pensando che in precedenza l’ avevano data anche a Silvestrini e Covarelli chiama immediatamente Biondi Recuperi e non la vorrà più vede’ manco in fotografia. Confermato è giocatore di sicuro avvenire, da migliorare magari nella velocità di esecuzione sembra che gioca col pallone medicinale. Moviola.
FIORDIANI … Luca si inserisce subito nella formazione titolare, poi, causa Baracconi e prime saline a ottobre si perde. Sente la pressione della gradinata, che anche se ormai vuota in anni e anni di partite ha ormai imparato da sola le bestemmie della gente che la frequentava. Con Mariani partecipa comunque come fuori quota alla strepitosa cavalcata degli allievi provinciali. Ragazzo di sicuro avvenire probabilmente andrà in prestito a farsi le ossa da qualche parte, proprio come se faceva coi fioli quando se portavono al mare. Intanto si gode le meritate ferie al campo scuola di Cipresso, a Monte Tezio. Auguri.
MOCARELLI … Tornato dopo due grandissime stagioni nell’ era Silvestrini viene subito eletto beniamino dei tifosi : “ Ma Mocarelli quil che n’ chiappava ‘n passaggio? Ma quil che al primo stop preso scattava l’ ola? Quillo che c’ha dù piedi che en dù roncle? “ Si! Il piccolo randellatore magico si adegua subito alla categoria e diventa fondamentale nel GIOCO di Battistini.
Bello e leggiadro da vedesse come un film cecoslovacco degli anni ’20 mette in continua agitazione il reparto di traumatologia del Silvestrini e si permette addirittura di segnare. Riceve il “ Legnatore alla carriera “ e sicuramente verrà confermato. Una notizia, questa, che da un lato fa felice i tifosi ma dall’ altro li fa mettere con il cuore in pace : dimenticate per sempre il manto del Curi bello e preciso.
RAMPI … Proveniente dalla fashion piazza di Castel Rigone mette un po’ di tempo ad adattarsi a Perugia, solo al 12° vaffanculo preso dopo 3 partite inizia a giocare al meglio. Primo giocatore al mondo ad essere assunto a contratto a progetto fa il suo, due / tre sgroppate sulla fascia degne del miglior Rocco Pagano e poi se mette a gurdà ta quilaltri. Raggiunge il picco a marzo, poi, complice anche le voci di mercato che lo vorrebbero a Livorno, Grosseto, Empoli e compagnia bella cala quanto il Polo delle Libertà durante le ultime elezioni.
Il viso da bravo ragazzo maschera invece un carattere irascibile, più che con i compagni lo si vedrà litigare spesso con il pallone ma alla fine è uno dei più positivi.
Sicuramente confermato, sempre che non decida di provare le emozioni di una categoria più alta, ma come disse il presidente dell’ Angelana ta Buzzi l’ anno scorso “ Ma dua vè a sta paggio? “
SERROTTI … Detto il centrocampista che avanza. Ora, c’è da capire se quell’ “ avanza “ sta ad indicare che si spinge in fase offensiva o se è proprio del di più. Dopo 8 mesi Battistini consuma tutti i navigatori satellitari e finalmente glie trova la posizione : largo, larghissimo sulla fascia.
Uno dei pochi centrocampisti a spingersi in fase offensiva trova anche il gol, si immagina comunque che difficilmente verrà chiamato in futuro in qualche partita di solidarietà Perugia – Catastrofe nel mondo.
BORGESE … Arriva da Foligno più svalutato di una Duna del 1983 e quando capisce che a centrocampo deve duettare con Mocarelli cade in depressione. Battistini gli consegna le chiavi del centrocampo, la gente invece dopo averlo visto giocare per quant’è affidabile glie da anche quelle de casa. A metà campionato cala leggermente, dal compasso inizia ad usare la staggia, il centrocampo diventa più misterioso degli f-24 dell’ anno scorso. Si riprende a maggio ( buongiorno! ) e dopo aver giocato con Allegri si monta la testa e pretende il nome dietro la maglia.
Ci penserà Damaschi, biglietto Sulga di sola andata direzione Foligno, a rimetterlo in carreggiata, confermato al 100 % al primo tiro in porta i tifosi del Perugia organizzeranno la trasferta a piedi a Santiago de Compostela.
MARIANI … Inzia male, malissimo la stagione. Appena arrivato alla Sala dei Notari si mette a discutere con un vigile che preoccupato stava denunciando i genitori per abbandono di minore in suolo pubblico. Matteo cresce ( se fa per dì ) e si inserisce nella rosa di prima squadra. Dopo aver capito che non si può giocare con il Super Tele si conquista qualche preziosa apparizione anche da titolare. Ispirato dal fratellino maggiore Rampi lo si vede scorrazzare sulla fascia, avanti indietro avanti indietro, la polvere è tanta, de gol manco a parlanne. E’ come un Bot, se tiene co’ la speranza che tra qualche anno dia boni frutti.
LUCHINI … Colpito anche lui dalle tremende regole del lavoro : vecchio a 21 anni.
Nonostante Cgil Cisl Uil Cobas e soprattutto lo Zio il buon Nicolò fatica a trovare un posto in squadra, quando però ci riesce è il culo a farla da padrona : infortunato contro lo Spoleto torna a guardare i compagni dalla panchina. Si conquista comune parecchie apparizioni, la più grossa dovrebbe essere stata quella di Rapajc che vestito con la maglia del Grifo gli dice di correre, correre, tagliare al centro, tirare e segnare. Si sveglia però sul più bello e la porta non la vede manco col telescopio spaziale. Probabilmente ceduto però non ne faccia un dramma, come dice Belen, nella vita, oltre le qualità ce vol anche culo.
ROCCHI … per adesso pol fa ‘l bulo coi su compagni de 5° elementare de ave’ giocato e addirittura segnato col Perugia. Ce campa de rendita per i prossimi 50 anni, fin quando diventa maggiorenne insomma. Il futuro sarà sicuramente suo, non ha nulla da temere se non la profezia dei Maya, essendo a Perugia comunque è consigliata la sana toccata de coglioni.
MARRI …Mette i piedi al Curi che a confronto ‘n figlio che va ai baracconi pe’ la prima volta è meno emozionato. Durante la prima apparizione in amichevole contro il Catania sbaglia posizione e se mette vicino al Mimmo, poi, piano piano si adegua al contesto e vive la stagione in modo normale, come quando segna contro il Deruta sotto la Nord e per esultà fa 7 giri del percorso verde in 3 minuti e 45 secondi. Unisce l’ utile al dilettevole accettando i 15 ritiri stagionali come allenamento in vista del freschissimo matrimonio ( auguri di nuovo! ) e da il meglio di se stesso nell’ amichevole Perugia per Sendai quando però, invece che duettare con Negri e Cornacchini consuma un bilico di penne per gli autografi. Se va via Arintignamo scommette che non farà come tutti gli ex che dichiarano “ Appena finita la partita il primo risultato che sento è quello del Grifo “ lui sicuramente sente che fa ‘l Perugia e pù se mette a giocà.
PLACENTINO … Arriva con quei 13 kg in più e parte alla grande, gol contro il Todi e diventa nuovo beniamino della Nord. Più che come na candela se spegne come ‘n cero de Gubbio e diventa misterioso come i cerchi tal grano. Questa in sequenza i suoi mesi in maglia biancorossa : arriva che in Canada il campionato è finito ed è fuori condizione, piano piano arriva la condizione ma i campi sono pesanti e si aspetta la bella stagione, stronca con un fallo da wrestling un difensore del Città di Castello meritevole di un Daspo di 5 anni con obbligo di firma, con la bella stagione arriva la classica e famigerata saudade canadese. Finiti i santi da pregare si aspetta solo un miracolo da Padre Pio. Se va via verrà ricordato dopo Fortunato, Muller e Myrtaj come uno di quei stranieri che non han capito che l’università è a qualche km più ‘n su.
BARTOLINI … Se se parlava de Formula 1 se potrebbe dì che è partito sparato, sparatissimo ma dopo 3 giri è armasto a piedi che eva finito la benzina. Ma con un Presidente che c’ ha a che fa co’ sta roba sarebbe il colmo dei colmi. Allora diciamo che il Bomber è come quelle belle f. che te fanno innamorà, sono talmente belle da non esse vere. E te ce fanno anche crede, te danno tutto ( metafora ) e te ritrovi che dopo 4 mesi sé cotto come na mela tal forno. Poi all’ improvviso alzono il culo e te mandono a cacà. Il Barto parte alla grandissima e si integra al meglio con Frediani : lù gioca, contrasta e corre e quilaltro ‘l guarda.
Poi nel girone di ritorno affina vuole strafare, non si accontenta di segnare, troppo facile, ma mira al bersaglio più piccolo e difficile : le palle dei portieri.
Ammetto che in questo sono come tutte le tifose del Grifo ( con lui le Army Girl quest’anno sono cresciute del 1870 % ) : ho un debole per lui, a lui devo pomeriggi interminabili al greppo e continue discussioni non proprio tecnico tattiche, Bomber, spero che rimani anche perché ci aspettano ancora paginate e paginate di pagelle!
FREDIANI … Il termine più appropriato è “ peccato “ . Peccato perché è arrivato a gennaio, peccato perché fosse arrivato prima avrebbe fatto almeno 30 gol, peccato perché con lui dall’ inizio il campionato si sarebbe vinto alla vigilia di Natale. Patisce la mancanza del mare e fino a San Costanzo non ne chiappa una manco pe’ sbaglio, quando questo gravissimo problema esce fuori due sono le opzioni : o si manda definitivamente affanculo oppure si affitta una casa all’ isola Polvese. Si opta per la seconda e Povia, che nel frattempo era diventato più triste di Masini finalmente torna Vasco. Di lui si ricorderanno i colpi di tacco , quelli di culo ( Monteriggioni ) e quelli di testa ( dovrebbe avella sbattuta forte forte ) . Uno così è da tenere assolutamente, sia per le indiscusse qualità tecniche ma anche e soprattutto come valvola di sfogo.Fred, con te fino a Tokyo!
CORALLO … Non era facile tornare a calcare il campo dopo lo stop dell’ anno scorso ma ci riesce alla grande. Sia da titolare che subentrando ai compagni. Unisce le indiscusse qualità da giocatore di categoria superiore ad un attaccamento alla maglia degno di un grande professionista. Tanti e soprattutto tutti pesanti i gol nel corso dell’ annata. E’ l’ emblema della stagione, rinascita personale e rinascita del Perugia. Fondamentale.
Come no? Ok … ma non te incazzà!
La prima volta che ‘l vedo in amichevole a Montone me ricorda quei bomber 40enni con quei 15 – 20 kg in più che invece che smette de giocà se vanno a divertì il giovedì sera nei campionati UISP.
Ma a novembre cambia l’ impressione, il campionato di riferimento è quello CSI. Nonostante tutto c’ha per il gol lo stesso fiuto de un can da tartufo e salva in diverse volte baracca e burattini.
Inaugura il nuovo movimento del “ dribbling ubriacante “ dove quello da levaglie la patente è proprio lù : palla avanti, movimento del corpo a tzunami, testa che pensa e dopo 3 minuti gamba che recepisce, bocca davanti a disorientare il difensore che nel frattempo ha gia chiamato i soccorsi medici e tiro all’altezza dello striscione delle Brigata.
Fondamentale.
BATTISTINI … Arcipreti per convincerlo ed aiutarlo psicologicamente gli fa vedere il Perugia di Mazzola, Perotti, Cari, Stringara, Benedetti, Buzzi e Zaffaroni ed il mister accetta con entusiasmo l’avventura. Rischia di restà a Perugia meno di quei tour organizzati che fanno Firenze – Assisi – Perugia ( pranzo al sacco ) e Roma. Dopo Monteriggioni per quanto traballa ‘n vece che del Grifo è a sede’ sulla panchina dell’ Aquila ma nei cambi è fenomale , non ne sbagli uno! I maligni ( Fedeli ) potrebbero dire che non azzecca la formazione titolare ma il Mister incurante va avanti con il proprio modulo stile Risiko : attacca con 1 e difende con 6.
Vince tutto ( o quasi ) quello che c’è da vince e lo vedremo anche nella prossima stagione sulla panchina del Grifo, lasciate a casa la crema SOS Nivea che le mani n’ se dovriono strocicasse pe’ gli appausi.
0 avo' i commenti:
Posta un commento