Ridateci il calcio di una volta

E’ la mezz’ ora del secondo tempo, Jo Condor tra due difensori, li anticipa, prende il tempo, colpo di testa e palla in rete.

Boato della Nord.

Qua si è definitivamente fermato il tempo.

E’ il 2011 ma è come se fossimo ancora nei primi anni ’90, in tutto e per tutto.

Mai striscione è stato più appropriato di quello di ieri sera “ MA QUALE TESSERA? NOI VOGLIAMO IL CALCIO DI UNA VOLTA “

Uno striscione che probabilmente è stato fatto per altri motivi ma alla fine per una sera, almeno per una sera, abbiamo rivissuto davvero il calcio di una volta.

Nel rivedere la fila davanti al Capitini, nel rivedere a vendere i biglietti in modo normale, senza documenti e analisi del sangue, entrare allo stadio senza passare per i tornelli e si, riassaporare anche l’ odore dei fumogeni, quando mettere la sciarpa davanti al viso per respirare meglio era una normalità.

Quando i primi 5 minuti della partita si dovevano solamente immaginare.

Con un po’ di cattiveria mista a rabbia “ ma tutta sta gente da dove sbuca? Dov’ è stata da 6 anni a questa parte? “. Ma alla fine è stato bello così, sperando che il rivedere calcare il Curi ha fatto la storia del calcio mondiale, rivedere il Curi bello pieno, una Nord come ai vecchi tempi possa essere da stimolo per tornare in modo definitivo a queste persone.

Parlare dei singoli è impossibile, si può citare Milan, vederlo in quelle condizioni dispiace ma i miti restano miti per questo, resterà impresso solo il Croato di una volta, resterà l’ emozione di averlo rivisto sotto la Nord, con quel brivido che stava scendendo su tutti.

Quel mix di emozione e commozione che solo chi ha provato certe cose può capire…

Si può parlare di Nakata, sempre elegante come ai vecchi tempi, per lui si è davvero fermato il tempo, dell’ immenso Gale, forse emozionato quanto noi nel sentire quella Curva, la sua Curva, appena varcato il sottopassaggio.

Fare l’ elenco però non sarebbe giusto, si rischierebbe di lasciare fuori qualcuno, però, su tutti, mi hanno toccato due cori riservati a chi non era presente fisicamente con noi : a Renato e al Rava … siamo la Curva Nord, una grande famiglia, come tutte le grandi famiglie che non sempre si va d’ accordo, non sempre c’è unità ma pur sempre una grande famiglia, che si stringe intorno nel ricordo delle persone care e nei momenti di difficoltà.

Purtroppo, proprio come una volta, si è rivisto anche tutto quel codazzo di persone in campo, di persone che del Perugia hanno dimostrato di non entrarci nulla, personaggi a cui piace stare solamente sotto la ribalta delle luci, patetiche luci che hanno illuminato solamente il loro essere protagonisti, magari per una foto, per una ridicola presenza.

Di loro veramente non si è sentita la  mancanza in questi anni.

Esco dallo stadio abbastanza malinconico e riflessivo … purtroppo questi anni avevano offuscato questi ricordi, rivederli tutti in campo, insieme, ha fatto riemergere anni e anni di sensazioni, di ricordi e di emozioni.

E soprattutto con una consapevolezza : siamo Perugia, siamo il Perugia, siamo la Curva Nord.

Quanto sono tornate lontane, adesso, quelle patetiche rivalità che qualche sobborgo regionale ha voluto creare …