Messaggio presidenziale

Per una volta proviamo a fare i seri.
Domani si chiude un anno che resterà impresso per molto tempo nella nostra memoria collettiva.
Che anno è stato?
La risposta forse è meno negativa di quello che si poteva pensare o pronosticare non più tardi di pochi mesi fa.

E' stato un anno da scindere, da una parte la catastrofica situazione sportiva, dall' altro un anno vissuto intensamente come da molto tempo non si vedeva.

La sensazione di vuoto assoluto della trasferta di Sorrento, con 40 disperati a seguire una squadra che non ci apparteneva, il freddo pungente di Crema, quando non c'era nessuna corsa per prendere il biglietto, la malinconia della vittoria contro la Cremonese che si " ne avem fatti 4 ma tanto ta che cazzo ce servono? ", la rabbia nel non vedere la partita contro il Foligno con quella sensazione dii essere sbattuti fuori da casa nostra.

E poi le manifestazioni, con gli Ingrifati a far da traino, i primi a capire che alla fine quelli del Muro non erano dei semplici rompicoglioni e magari anche gufi come qualcuno ha voluto far passare ma freghi che non accettavo senza se e senza ma quella situazione.
Ricordo un messaggi privato che mandai al nik di riferimento del gruppo degli Ingrifati sul sito " freghi, damoce na mano tutti insieme, organizzamo qualcosa" , rispose Mirko, non rispose solo a me, rispose a tutta la città che piano piano, tra manifestazioni , assemblee , contestazioni e abbonamenti alla fine rispose, oltre ogni aspettativa.

Da là è partita la rinascita.
Forse non c'era in gioco la solita retrocessione a tavolino, c'era in gioco la sopravvivenza del calcio a Perugia.
Calcio che qualcuno vuol passare come un semplice sport, tralasciando il valore identitario che ha, una delle poche forme di aggregazioni e socialità che rimane in questa meravigliosa società consumistica. Probabilmente le curve fanno paura proprio per questo, ultimo luogo in cui è possibile conoscerci, condividere e portare avanti interessi comuni.

Stavamo perdendo  una persona cara e abbiamo lottato in tutti i modi per riaverla, perdendo molte battaglie, perdendo il calcio professionistico, subendo la presenza di personaggi inqualificabili.
Ma non abbiamo perso il Grifo.

Ricordo la rabbia di quella mattina alla Sala dei Notari, ricordo la commovente partecipazione alla prima amichevole a Montone, noi ci siamo, a prescindere dalla categoria, a prescindere da tutto noi ci siamo e anzi, siamo più vivi ( e anche incazzati ) che mai.

In tutto questo chiaramente ha contribuito la società, Damaschi, dopo lo " svarione " a Tef in una torrida serata estiva quando ancora non era presidente è stato perfetto. Perfetto a capire quello che voleva la città, di quello che forse tutti avevamo bisogno, risultati si, certo, senza di quelli è difficile far tutto ma più che altro due semplici termini : serietà e rispetto.

Una società che sta parlando con i risultati, una società che si è dimostrata attenta ai minimi particolari.

Oggi al greppo ci saranno state 300 persone ( secondo i Giulietti 7500 ) , a che fare?
Boh, c'ero anche io, non penso per vedere la solita amichevole infrasettimanale, forse era più un augurio collettivo, che l' anno nuovo continui per come si è chiuso.

L' augurio che chiaramente a nome di tutto il blog faccio a tutti quelli che " c'han da perde tempo con noi " , a quelli che " tutte ste' cazzate han rotto già i coglioni " , a quelli che " ma nun ve sta bena mai n' cazzo " .
E auguri a " Pres scrivece quattro cazzate dai " - " Eh ma  io ho anche da lavorà " che tradotto vol dì che non n' facemo n' cazzo...

En fatto come i politici e l' presidente de la repubblica, n' anno de cazzate e l' ultimo e unico messaggio serio e tv unificate, adè pe n' anno si cete voglia ve sorbite le solite cazzate, auguri!