Dopo il grandissimo successo di giovedì scorso il grande Roberto ha deciso di raddoppiare e questa volta lo fa a titolo esclusivamente gratuito, infatti "Si bussate a denari rivolgetevi a qualcun'altro."
Un' opera d'arte di cui tutti ne dovrebbero far tesoro, un' opera da mettere immediatamente al servizio delle scuole per far crescere i piccoli perugini con l'unico, vero, passionale Inno che si riconosce.
Tutto per voi, vai Roberto!
Dai dai dai nessun lo fermerà
Dai dai dai Perugia vincerà
E’ il grido di battaglia di etrusca memoria. Vennero le battaglie contro Assisi , Siena ed Arezzo. terni no, anche a quei tempi non contava un cazzo, foligno invece era tappa di rifocillamento per le truppe. Le truppe etrusche, comandate da Giulietti I, figlio diretto del Grifo, che spodestarono l’ Italia centrale.
Dai dai dai nessun lo fermerà
Dai dai dai Perugia vincerà
Risuonava in tutti i sobborghi dell’Italia centrale, lo cantavano le donne, mentre l’ Etrusco soldato era intento a far razzia nelle città conquistate. Terrorizzava le popolazioni locali mentre sentivano avvicinarsi le truppe, risuonavano i tamburi. Il canto integrale si può ancora sentire presso i “ Ruderi del giuoco del pallone “ all’ interno della Rocca Paolina. In questi versi, come si evince dal testo, è Perugia che vince, l’ Augusta Perusia Imperat.
Il Perugia è uno squadrone
E ha già la grinta del gran campione
Quando affronta l’ avversario
Per la sua fama tremar lo fa
Si gioca a Piazza d’ Armi, i Grifoni, spinti di Giulietti IV, iniziano ad affermarsi in campo nazionale. E’ un calcio a metà tra il calcio moderno e quello di fiorentina memoria : quando si vince è moderno e si avanza in classifica. Nella sconfitta venne inaugurata la tradizionale festa perugina , non i soliti e banali pali tanto cari ai paesotti limitrofi ma la ben più famosa sassaiolata.
Risuonano ancora, nelle vecchie mura dell’ ospedale di Monteluce, le urla di dolore dei poveri malcapitati tifosi avversari opportunamente salutati da “ Quelli de Piazza d’ Armi”
Undici in campo e sembran cento
E veloci son come il vento
E la folla di vittoria ha sempre sete
La palla rapida si infila nella rete
Come non citare il Santagiulina? Il catino infernale del centro Italia! La folla di vittoria ha sempre sete, è la folla che arriva da ogni parte della provincia perugina, intere famiglie che santificano la domenica andando allo stadio. Si pranzava in curva, il tipico cestino light : torta , prosciutto, salsicce, pasta fatta in casa e strufoli. Uno stadio gremito in ogni ordine di posti che spingevano i propri beniamini verso la vittoria. Indipendentemente dall’ avversario e dalle condizioni del tempo, con un solo imprescindibile oggetto : il cappello di carta o in subordine quello di cotone bianco, visiera rossa di plastica griffato “ Mignini “
Ale Perugia ormai la storia
Sta già narrando la tua gloria
Il tifoso d’ entusiasmo grida allora
Perugia vince ancora!
La storia sta già narrando la tua gloria, è la storia del campionato 78-79, l’ anno dell’imbattibilità che farà entrare Perugia nell’ olimpo del calcio nazionale.
Ma non basta, al perugino, mite, calmo e soprattutto paziente e comprensivo non basta : Vinci ancora Perugia!
Lo chiede tutta la città, a gran voce, con i modi gentili e urbani che appartengono ai perugini. E l’ ordine arriva a destinazione e produce un grande effetto : il Perugia vince ancora, tornerà a vincere a Luco dei Mrazi, a Galatina e Casarano. Il grido, visto il grandissimo effetto, verrà adottato anche a livello politico, ne farà uso, dal 1989 in poi, anche la sinistra italiana.
Dai dai dai nessun lo fermerà
Dai dai dai il Grifo vincerà
Dai dai dai nessun lo fermerà
Dai dai dai il Grifo vincerà
Qua, a differenza della prima parte della canzone è il Grifo l’ oggetto della frase, il Grifo, non Perugia, capito Giulie’?
Il Grifo che vince e nessuno lo ferma, il Grifo che in effetti vince sul campo ma che avrà qualche piccolo problemino con scommesse, giocatori dopati e cavalli.
Da una parte il piatto sempre pieno delle vittorie calcistiche, dall’ altra la sete di vittorie da ufficializzare, un Grifo che mangia ma che rimane Senz’acqua.
Quando il gioco del pallone
Ti mette dentro una gran passione
Il bisogno di gridare
Ale Perugia
Sentir si fa
Il gioco del pallone che mette dentro una gran passione. E passione Cristiana, Sofferenza alla stato puro. Il perugino solare, aperto ed espansivo lo si vede entrare allo stadio come se dovesse affrontare 16 ore in miniera. “ C’ho na passione che nin te ne fè ‘n idea “ , le scalinate vuote, il Curi cattedrale del deserto ma quei pochi, quelli che “ Ma ‘n cora vè a vede’ ‘l Perugia? “ continuano amorevolmente ad incitarlo, come si fa con i figli, con quei figli che a 12 anni fanno ancora la quarta elementare.
Undici in campo e sembran cento
E veloci son come il vento
E la folla di vittoria ha sempre sete
La palla rapida si infila nella re
E’ Perugia che finalmente torna ai fasti di un tempo. Le partitelle il mercoledì con Gubbio e Foligno, quelle del sabato mattina di rifinitura con la ternana e poi la domenica di campionato.
Si vince a Torino, a Roma, a Milano. Si vince in Europa. Stagioni di successi e trofei, mentre i Cyberg tifosi dai siti, forum e muri iniziano a scannarsi tra di loro : è l’animo pacifico del perugino che viene fuori grazie alle nuove tecnologie.
Stagioni bagnate e fortunate, soprattutto per il mitico popolo bianconero ancora mollo da maggio del 2002.
Ale Perugia ormai la storia
Sta già narrando la tua gloria
Il tifoso d’ entusiasmo grida allora
Perugia vince ancora!
Ma non basta, no, non basta. Ci vuole di più, ci sono ancora altissime vette da scalare.
E ci penseranno gli altri romani prima e poi il Grandissimo concittadino a passare da K2 a monte Tezio e Melino.
Una scalata in piena regola, il tifoso d’ entusiasmo grida ancora , grida e ancora grida, ma nessuno, dalla stampa ai capisconi dei salotti televisivi lo sente.
E quando ormai è tardi, stanco anche di gridare, si alza, cerca un aiuto, implora una mano e fa come quello delle barzellette : “ Casellante? Casellante? Sente che sorba! “
Dai dai dai nessun lo fermerà
Dai dai dai Perugia vincerà
Dai dai dai nessun lo fermerà
Dai dai dai Perugia vincerà
Riecheggia come in epoca Etrusca il canto di battaglia, riecheggia nei borghi medioevali attoniti a rivedere il popolo perugino invadere le proprie terre. Si torna al passato, Giulietti XXII, il nuovo condottiero alle battaglie. Battaglie dure come la scena del film di Aldo, Giovanni e Giacomo quando Giacomo vince a braccio di ferro con il bambino.
Ma battaglie vere, semplici e genuine.
Proprio come il popolo del Grifo, capitanato da una società che ne immedesima il carattere e la voglia di tornare dove è sempre stato.
Alzati e cammina Grifo, la rota è girata e tristo chi ce capita sotto!
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