Il momento è delicato.
Il Grifo sta vivendo un momento particolare, i risultati sono altalenanti, c'è tensione, nervosismo.
Anche troppo.
E' un momento delicato, il Grifo ha bisogno di noi.
E come recita una frase filosofica e umanistica al tempo stesso "è nel momento del bisogno che si vedono gli amici".
E il Perugia, per fortuna, di amici ne ha tantissimi.
Ci sono tante tipologie di amici, ci sono quelli che seguono l'andamento della squadra in modo massiccio e passionale, non facendole mai mancare il sostegno e la presenza e poi ci sono gli altri, quelli che, anche da lontano, anche se la vita purtroppo li mette contro, anche se per un crudele gioco del destino sono costretti
affrontare sono e rimangono grandi amici del Perugia, anzi, più che amici del Grifo ne sono proprio tifosi.
E che nelle immediate ore che precedono la partita tengono legittimamente e doverosamente a ribadirlo tramite tutti i mass media locale.
Questa nuova rubrica parlerà proprio di questi personaggi, che con la morte nel cuore vivono angoscianti ore nel vedere la loro squadra giocare contro il team di loro proprietà.
Un terribile gioco di sentimenti, un dolore lancinante, una vera e propria sofferenza che queste persone devono subire.
Il primo personaggio con cui Arintignamo apre questa rubrica non poteva che essere Brunello.
Brunello ( viene usato il tono confidenziale come si fa tra tifosi ) inizia la sua carriera prima da tifoso e poi successivamente anche da dirigente del Perugia Calcio.
Sono anni difficili, il Grifo viene da una doppia dolorosa retrocessione ma è un punto 0 che servirà per ricominciare, tutti insieme, con un nuovo spirito di appartenenza e presenza che piano piano lo coinvolgerà.
Piano piano, grazie a questo clima, arriveranno anche i risultati. Siamo nel 1994, il Perugia torna in serie B.
Brunello non sarà più all' interno della società ma chiaramente partecipa alla festa promozione insieme ai suoi fratelli concittadini.
Passano gli anni, le strade di Brunello e del Perugia si allontanano andando in direzioni opposte.
Da una parte la squadra di calcio che, dopo i fasti della serie A, ritorna in un mediocre calcio di serie C.
Dall' altra la vita professionale che ne sancisce l' assoluta ascesa, un imprenditore che con la sua attività da lustro all'intera regione.
Ma il Perugia era e rimane una grande passione da vivere intensamente.
Quello che è successo a maggio 2010 purtroppo lo sanno tutti, non c'è bisogno di ricordarlo.
Quello che però doverosamente bisogna chiarire è che non è stata certo colpa di Brunello se ora le strade di Perugia e Castel Rigone si sono incrociate.
E' vero, lui adesso è presidente dei " lacustri " ma lo fa per semplice piacere di stare insieme agli amici, per puro gusto di divertimento, senza ambire a nessun traguardo, tantomeno se questo pregiudicasse quello della sua unica squadra del cuore.
Arintignamo scommette che quella di domenica scorsa sia stata veramente una partita combattuta per Brunello, non tanto in campo ma per il cuore.
Vedere la propria squadra del cuore, quella per cui fa il tifo, quella per cui augura i migliori risultati , vedere il Perugia perdere contro il suo Castel Rigone dovrebbe essere stato veramente brutto.
Con questo è tutto, con la morte nel cuore Arintignamo vi da appuntamento alla prossima puntata.
2 avo' i commenti:
Laureà....ma vattene affanculo!
ecco il solito insensibile grezzo...
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